Il motore di ricerca degli studiosi di Seneca

Posidonius and the Golden Age. A note on Seneca

Argomenti:

le concezioni dell’età dell’oro di Posidonio e S., pur nei loro punti oscuri, sono meno distanti di quanto sembra; da un riesame dell’epistola si può concludere: 1. che i sapienti esistevano anche dopo l’età dell’oro; 2. che Posidonio non entra in contrasto con l’antico Stoa nel concepire l’età dell’oro come pre-tecnologica; 3. che forse anche i saggi dell’età dell’oro posidoniana non erano filosofi in senso stretto; 4. che S. probabilmente non intende riprendere solo la visione dell’antica Stoa quando dichiara il saggio incompatibile con l’attività materiale

Testo in latino: No
Rivista: Lat
Numero rivista: LXXII
Anno rivista: 2013
Pagina rivista: 186-195
Codice scheda: 2013.22
Opere citate: PST 65,24; 88,20; 90

Sénèque et la circularité du temps

in L'ancienneté chez les Anciens
Argomenti:

in Seneca la storia dell’umanità, concepita sullo stesso modello ciclico della storia del mondo, è la vicenda di una perfezione originaria perduta progressivamente nel tempo (dagli uomini) e recuperata (dal saggio); secondo tale concezione, alcuni exempla romani riproducono, in una certa misura, la ciclicità temporale del mondo e dell’umanità

Editore: Université Paul-Valery - Montpellier III
Testo in latino: No
Luogo: Montpellier
Pagina rivista: 491-509
Codice scheda: 2003.117
Opere citate: BNF VI,22; BRV 8,1; HOE 1743-1746; MRC 26,6; NTR III,27; PLB 1,2; PST 1,2; 9,16; 12,1;6; 20,4; 24,5; 45,4; 49,2-4;9; 58,15;22-23;25-26; 67,12; 70,1-3; 71,10;12-13;15-16; 75,18; 86,1;3;6-7; 88,33; 90,4-5;7;11;13;16;20;30-31;36;38-39;44;46; 102,2

Finale di tragedia: il destino di Ippolito dalla Grecia a Roma

Argomenti:

Analisi della parte finale di PHD, relativamente alla parte della morte di Ippolito; esame delle divaricazioni più notevoli tra l’Ippolito euripideo e il finale di tragedia di S.: mentre la lysis euripidea ha una funzione distensiva dopo il trauma del riconoscimento, in S. la sezione si trasforma in un prolungato rito funebre, che perpetua il dolore in modo crudele e privo di pietas; il motivo dello scempio del cadavere si ritrova in Leucippe e Clitofonte di Achille Tazio (morte di Caricle) e nel XV libro delle Metamorfosi di Ovidio (Ippolito-Virbio); lo sparagmós di Ippolito ha un precedente nelle Baccanti di Euripide. L’A. non esclude la possibilità di una fonte diretta greca perduta alla base della PHD, oppure di un intermediario latino come Accio; afferma però che S. risente anche della familiarità dei Latini con le descrizioni ricche di pathos e con l’immaginario collettivo del presente legato alle guerre civili. Inoltre sottolinea l’importanza dell’antiteismo della tragedia di S. e la sua differenza dall’Ippolito euripideo: in S. il gesto paterno della ricomposizione delle membra sembra destinato a perpetuare la ricerca della pacificazione interna del personaggio

Testo in latino: No
Rivista: SIFC
Numero rivista: XCVI
Anno rivista: 2003
Pagina rivista: 160-182
Codice scheda: 2003.14
Parole chiave: Fonti, Mito
Opere citate: DPS; IRA III, 18, 1; MED; PHD 959-1280; PHN 159 ss.
Note: Ripubblicato in Rita Degl'Innocenti Pierini, Noemi Lambardi, Enrico Magnelli, Silvia Mattiacci, Saverio Orlando, Maria Pace Pieri, Fedra. Versioni e riscritture di un mito classico. Atti del convegno